Il complesso si trova nell’ex area militare dell’aeroporto Allegri a Padova, all’interno di una caserma dismessa non visibile dalla strada. I migranti erano precedentemente ospitati nella palestra Feriole di Selvazzano, poi lasciata libera con l’inizio dell’anno scolastico. Le persone sono alloggiate in container da quattro persone ciascuno. Inoltre, vi è un modulo separato per la mensa e uno per il bagno. Le associazioni attive nel territorio per la chiusura del centro riscontrano:
• L’assenza di vestiario e coperte adeguate alle basse temperature invernali
• L’assenza di separazione tra i luoghi riservati agli adulti e ai minori non accompagnati, che crea una situazione di promiscuità, che espone i minori al rischio di sfruttamento, e ritardi nell’accesso ai loro diritti fondamentali (istruzione, ricongiungimento familiare, ecc.)
• L’assenza della mediazione linguistica e culturale, e la possibilità di ricevere un’adeguata informazione legale circa le procedure per la richiesta asilo in Italia, nonché la più generale assenza di informazione e orientamento ai servizi esistenti sul territorio, che limita fortemente la possibilità per le persone di interagire con esso
• L’assenza di attività proposte, che relega le persone a non fare nulla e segregarsi nei container, anche a causa delle basse temperature.
I servizi all'interno del campo sono ridotti ai minimi termini. Non sono garantiti corsi di italiano, accesso ad operatori legali, Da dicembre 2023, la Prefettura ha vietato l’accesso all’interno del campo allə attivistə, che possono solo distribuire volantini informativi al di fuori dei cancelli.